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Questo disturbo fastidioso affligge tantissime persone e in modo particolare le donne. I rimedi proposti in caso di sindrome del colon irritabile sono davvero tanti, ma spesso poco efficaci. L’unico modo per combattere i sintomi in modo risolutivo è l’alimentazione. Ma quale dieta scegliere? E quali sono gli alimenti consigliati ed i cibi da evitare in caso di intestino irritabile?
Cos’è la sindrome dell’intestino irritabile?
Innanzitutto è giusto specificare che la sindrome dell’intestino irritabile non è una malattia, ma piuttosto un disordine nel modo in cui lavora una parte del sistema digestivo e nel modo in cui esso reagisce ad alcuni aspetti, come ad esempio il cibo e lo stress.
altri sintomi a carico dell’apparato digerente ecc.
Questi sintomi compaiono o peggiorano durante i periodi di stress psicofisico elevato, oppure vengono scatenati da alcuni cibi consumati od altri fattori individuali.
Come scegliere la dieta per il colon irritabile?
La dieta da seguire dipende moltissimo dal sintomo di base con cui si manifesta questo disturbo: se soffrite di stipsi, di diarrea oppure se i vostri sintomi sono dovuti ad un’intolleranza alimentare.
Gli stili alimentari da tenere in considerazione in caso di colon irritabile sono principalmente tre:
È fondamentale bere grandi quantità di liquidi (acqua, infusi e tisane) per consentire alle fibre di “lavorare” bene senza assumere liquidi da altre parti del corpo.
Attenzione alla crusca:
Questo è un alimento che di solito agisce efficacemente per molte persone, ma alcune possono trovare che la crusca peggiori i loro sintomi. Per comprendere se è un alimento adatto alla vostra situazione, iniziate prendendo un cucchiaio di crusca due o tre volte al giorno con i pasti, man mano aumentando o diminuendo le dosi in base agli effetti che ha su di voi.
2 – La dieta a basso contenuto di fibre
Adatta per chi ha come sintomo base la diarrea.
Alimenti consigliati:
pane bianco;
farina bianca;
riso bianco;
pasta non integrale;
tutti i tipi di carne (pesce, pollo, manzo);
latte;
formaggi;
uova;
yogurt;
burro;
tutte le verdure tranne quelle indicate nell’elenco degli alimenti da evitare;
Se invece nessuna di queste due diete ha funzionato, molto probabilmente soffrite di un’intolleranza per un particolare alimento (o forse più di uno). In questo caso si possono verificare anche altri sintomi come ad esempio: asma, eczema, febbre da fieno, rinite, orticaria ecc.
Questa dieta esclude tutti quegli alimenti che potrebbero provocare un’intolleranza e deve essere seguita per almeno due settimane. Durante questo periodo è consigliato tenere un diario in cui annotare i cibi consumati ed eventuali sintomi avvertiti.
Alimenti consigliati:
carne: vitello, agnello, petto di pollo, prosciutto crudo magro;
pesce: pesce bianco lesso o arrosto;
verdure: tutte le verdure fresche, insalata, legumi (fagioli, piselli, lenticchie), verdure in scatola (ad esempio pomodori o salsa di pomodoro);
frutta: mele, pere, ananas;
cereali: riso e farina di riso, miglio, grano saraceno;
oli: girasole, oliva;
bevande: infusi di rosa canina, camomilla, succhi di frutta fresca (mele, pere, ananas, uva), succo di pomodoro, acqua minerale non gassata;
Oltre a questi alimenti è consigliabile escludere altri cibi che sapete di certo crearvi disturbo.
L’intestino ha bisogno di cibo sano consumato in modo calmo e rilassato. Scegliere con cura la dieta giusta da seguire è molto importante, ma non basta. Insieme all’alimentazione imparare a gestire lo stress è fondamentale per poter combattere in modo efficace i sintomi del colon irritabile.
Consigli di lettura:
Consigli pratici per una corretta alimentazione basati su studi scientifici e migliaia di casi clinici trattati con successo, il tutto condito con un linguaggio semplice e avvincente!
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Il carbone (carbone attivo) viene consigliato spesso come rimedio naturale efficace contro il gonfiore addominale, un disturbo fastidioso e molto comune, dovuto alla formazione di gas in eccesso. Ma il carbone è utile per contrastare anche tanti altri sintomi dell’apparato gastro-intestinale. Vediamo quali sono le proprietà benefiche del carbone attico.
Proprietà e usi del carbone:
1 – Gonfiore addominale
Il carbone (detto anche carbone attivo) è un antico rimedio indicato soprattutto quando la pancia gonfia si accompagna a crampi e/o tensione addominale, meteorismo, aerofagia, cattiva digestione, colite, stitichezza.
Grazie alle caratteristiche fortemente adsorbenti, il carbone vegetale limita gli effetti di aerofagia e meteorismo trattenendo i gas ingeriti o prodotti nei suoi pori.
Per lo stesso motivo, agisce efficacemente sul gonfiore addominale, riducendo tensione e dolore e facilitando le normali funzioni dell’intestino e l’eliminazione batterica che provoca la fermentazione.
2 – Disturbi gastrici
Il carbone inoltre può essere usato anche in caso di:
reflusso gastrico, spesso determinato da una condizione fisica pregressa, come un’ernia iatale che impedisce una corretta chiusura del cardias. La patologia si caratterizza per la risalita dei succhi gastrici nell’esofago, con conseguente bruciore, irritazione, disturbi respiratori ed altro. Il carbone vegetale può trattenere tali succhi gastrici in eccesso, portando immediato sollievo.
3 – Detox
Il carbone è un ottimo alleato per disintossicare il proprio organismo in caso di intossicazione o avvelenamento, grazie al suo alto potere assorbente – è d’aiuto per depurarsi anche in caso di intossicazione da metalli pesanti o da funghi, farmaci, droghe e altre intossicazioni alimentari.
La somministrazione di carbone può aiutare a limitare gli effetti di una diarrea particolarmente fastidiosa, soprattutto quando derivante da patologie croniche come la sindrome del colon irritabile. Compatta le feci, infatti, portando immediato beneficio all’organismo.
5 – Alitosi
Oltre a ridurre l’eccesso di succhi gastrici, le capacità adsorbenti del rimedio manifestano anche una lieve conseguenza antibatterica, dovuta all’inclusione di germi e batteri all’interno dei pori di cui il carbone è composto. Per questo, può essere utile per contenere l’alito cattivo, perché spesso causato proprio dalla colonizzazione di batteri nel cavo orale.
Tipi di carbone attivo:
Si distinguono quattro tipi di carbone:
Carbone vegetale – viene ottenuto dalla distillazione secca del legno di betulla, salice o pioppo, da cui si ottiene una polvere. Il carbone vegetale ha blande proprietà assorbenti – si comporta come una spugna.
Carbone animale – deriva da scarti della macellazione (ossa, tendini o cartilagini) sottoposti ad una carbonizzazione senza fiamma, per evitare la produzione di sostanze aromatiche cancerogene. Questo tipo di carbone ha proprietà assorbenti maggiori rispetto al carbone vegetale. In ambito medico viene utilizzato anche come anti-tossico, in seguito ad una lavanda gastrica, ad esempio.
Carbone officinale composto – un mix di carbone vegetale e animale.
Carbone medicato – carbone arricchito con sostanze antisettiche.
Avvertenze e controindicazioni nell’uso del carbone:
Consultare un medico se si assumono altri farmaci o rimedi naturali, o se i sintomi persistono.
Come rimedio contro il gonfiore addominale il carbone deve essere assunto dopo i pasti.
Se invece viene usato per curare altri sintomi e disturbi oppure se si è sottoposti a cure farmacologiche, l’assunzione del carbone dovrebbe avvenire lontano dai pasti o dagli orari di trattamento.
Assumere fermenti lattici in concomitanza al carbone per favorire il ripristino della flora batterica intestinale (vedi i prodotti consigliati).
Se si segue una cura farmacologica, il carbone dovrebbe essere evitato, perché potrebbe diminuire la biodisponibilità dei farmaci. Questo vale anche per l’assunzione di carbone in gravidanza o dai bambini sotto i 12 anni d’età.
Il carbone non deve essere assunto dalle persone che presentano carenze vitaminiche e dai soggetti che manifestano problemi di assorbimento in generale – il carbone va ad indebolire l’assorbimento dei principali nutrienti.
E’ assolutamente da escludere l’uso di carbone in caso di blocchi intestinali, appendicite o altre patologie occlusive di stomaco e intestino.
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Si sente spesso parlare di fermenti lattici, probiotici e prebiotici. Molte volte il nostro medico o il farmacista ce li consiglia in caso di disturbi gastrointestinali, come diarrea, gonfiori addominali, cattiva digestione, colite, ecc. o dopo aver assunto degli antibiotici. Ma esattamente cosa sono, quali sono le differenze fra i fermenti lattici, i probiotici e i prebiotici? Che ruolo svolgono e quando possono essere davvero d’aiuto?
Fermenti Lattici
I fermenti lattici sono dei batteri in grado di sintetizzare e metabolizzare il lattosio.
I fermenti lattici migliori sono quelli che producono prevalentemente acido lattico e solo in minima parte altre sostanze. I microrganismi capaci di operare tale trasformazione appartengono in larga misura ai generi Lactobacillus, Lactococcus, Leuconostoc, Pediococcus e alla specie Streptococcus.
Anche se i pareri sono piuttosto discordanti, oggi, a differenza di quanto propagandato dalla pubblicità, si ritiene che questi fermenti (contenuti per esempio nello yogurt oppure nei diversi integratori di fermenti lattici) non svolgano alcun ruolo attivo all’interno dell’organismo umano: essi, infatti, muoiono appena entrano in contatto con i succhi gastrici umani, non sopportandone l’acidità.
In realtà si è poi visto che questi microorganismi, se assunti con amidi o grassi che riducono l’acidità gastrica arrivano vivi nell’intestino e possono a pieno titolo entrare a far parte della flora probiotica intestinale.
Probiotici
Secondo la definizione ufficiale di FAO (L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità):
I probiotici sono “organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite”.
Ad esempio, il Lactobacillus acidophilus è ospite abituale dell’intestino umano; normalmente non è presente negli yogurt ed appartiene al gruppo dei batteri lattici probiotici.
Rientrano nella categoria numerosi altri fermenti lattici, alcuni dei quali sono stati resi noti dalla pubblicità:
LC1,
Lactobacillus gasseri,
Lactobacillus Casei e
Bifidobacterium.
Questi fermenti lattici, tutti di origine umana e resistenti all’azione digestiva, hanno la capacità di arrivare vivi sino all’intestino dove possono riprodursi e migliorare la salute umana.
Un microrganismo si può dire probiotico se soddisfa i seguenti requisiti:
è sicuro per l’impiego nell’uomo: in Europa un utile riferimento in questo senso può essere la lista delle specie batteriche qualificate presuntivamente come sicure dall’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare). In ogni caso, i microrganismi probiotici non devono essere portatori di antibiotico-resistenze acquisite e/o trasmissibili;
essere attivi e vitali a livello intestinale in quantità tale da giustificare gli eventuali effetti benefici osservati in studi di efficacia;
essere in grado di persistere e moltiplicarsi nell’intestino umano;
essere in grado di conferire un beneficio fisiologico dimostrato secondo i criteri riportati nel seguente processo (documento FAO/OMS sulla valutazione dei probiotici per uso alimentare).
Perché assumere i probiotici?
Oltre a promuovere il benessere intestinale, i probiotici supportano la digestione ed offrono numerosi benefici per la salute a lungo termine, anche per quanto riguarda i bambini e il loro sviluppo. Spesso i probiotici vengono raccomandati in caso di infiammazioni dell’intestino.
Anche la salute del cavo orale e del tratto digestivo superiore può beneficiare dell’assunzione dei probiotici.
Di solito i probiotici vengono consigliati durante o dopo una terapia a base di antibiotici per riequilibrare l’intestino, dato che questi medicinali non distinguono tra batteri buoni e nocivi nella loro azione distruttiva.
Secondo alcuni studi, i probiotici possono contribuire a ridurre i tempi del transito intestinale ed a garantire una maggiore regolarità.
Come assumere i probiotici?
I probiotici sono microorganismi vivi e attivi che devono raggiungere indenni l’intestino crasso. Tutti i batteri, subiscono negativamente l’azione acida dei succhi gastrici.
Per evitare che l’integrazione dei probiotici subisca un depauperamento eccessivo, è consigliabile assumerli esclusivamente a stomaco vuoto. In questo modo si ha la certezza che il pH dello stomaco inciderà il meno possibile sul percorso dei batteri tra la bocca ed il colon.
La colonizzazione intestinale da parte dei probiotici ha carattere temporaneo e termina alcuni giorni dopo la sospensione della loro assunzione. Assumendoli per un intervallo di tempo più breve, anche supponendo il rispetto totale delle modalità d’assunzione, la quota di microorganismi che andrebbe a raggiungere il colon potrebbe NON essere sufficientemente elevata da conferire un reale beneficio per l’organismo.
È necessario protrarre l’integrazione per almeno 3-4 settimane in quantità di circa un miliardo di microorganismi al giorno (da leggere attentamente l’etichetta del probiotico).
Prodotti consigliati:
Nutri&Co Probiotici
Ogni flacone contiene 60 capsule gastroresistenti e composte da probiotici con 30 Miliardi di UFC a dose (2/dì). Ogni capsula contiene microrganismi appartenenti a 7 ceppi complementari. Naturalmente presenti nella flora intestinale, questi probiotici sono tra i più studiati: il Lactobacillus Rhamnosus GG, l’ Acidofilus e il Bifidobacterium Longum.
Le capsule di Nutri & Co non contengono stearato di magnesio, soia, glutine e additivi. Sono quindi adatte ai vegetariani e ai vegani. Scopri di più QUI.
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Questa formula contiene fibra prebiotica e 6 ceppi di microorganismi probiotici. La capsula a rilascio graduale è stata studiata per proteggere i batteri probiotici dall’azione nociva dei succhi gastrici, in modo da farli arrivare vivi nell’intestino. Promuove la salute del tratto digestivo e grazie al rivestimento innovativo della capsula, non devono essere conservati in frigo. Scopri di più QUI oppure lasciami un commento se vuoi maggiori informazioni sul prodotto. Sarò lieta di risponderti.
Maximum Digestion Probiotic
Un trattamento probiotico in capsule che aiuta a riportare la digestione a livelli ottimali, favorisce la depurazione, la regolarità intestinale, e stimola il sistema immunitario.
Maximum Digestion Probiotic contiene 10 ceppi di probiotici diversi, scelti per la loro efficacia nel migliorare la flora batterica e aiutare l’organismo a ritrovare il benessere in modo naturale, come Bifidobacterium lactis, Lactobacillus acidophilus, Bifidobacterium longum, Bifidobacterium bifidum, Lactobacillus casei, Lactobacillus plantarum, Lactobacillus salvarius, Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus bulgaricus ecc.
Un integratore di enzimi e probiotici. In modo particolare: Acidophilus DDS-1 (un potente antagonista della flora batterica patogena e micotica, aiuta a fissare il calcio e le vitamine del gruppo B), Bulgaricus e Rhamnosus (rendono più adatto l’ambiente intestinale ai lattobacilli e più ostile ai batteri patogeni grazie alla produzione di acido lattico), enzimi (estratti dal fungo Aspergyllus, e che favoriscono l’assimilazione degli integratori vitaminici/minerali e nutrizionali), Heliantus Tuberosus (l’alimento preferito dai batteri amici), Annona muricata (con proprietà antibatteriche, antiparassitarie, antispastiche e antidegenerative).
Un integratore alimentare contenente microorganismi probiotici del ceppo Lactobacillus acidophilus LA-5®* utile per favorire l’equilibrio della flora intestinale. Una capsule contiene 1 miliardo di microrganismi vitali Lactobacillus acidophilus (LA-5)®. Senza lattosio.
Un integratore di microorganismi probiotici a base esclusivamente di estratti vegetali, con principi attivi con un alta biodisponibilità e una scelta rigorosa e certificata delle materie prime utilizzate. Senza zuccheri, sale, amido, glutine, lievito, soia, coloranti e aromi artificiali, OGM.
Prebiotici
È bene ricordare che, oltre che tramite il consumo di probiotici, l’equilibrio del microbiota intestinale viene favorito anche dall’assunzione con la dieta di prebiotici, sostanze di origine alimentare non digeribili che possono promuovere selettivamente la crescita e/o attività di uno o più batteri già presenti nel tratto intestinale o assunti contestualmente al prebiotico.
I prebiotici, a differenza dei probiotici, non sono organismi vivi. I prebiotici rappresentano infatti il nutrimento dei probiotici e ne stimolano l’attività nel tratto gastro-intestinale.
I probiotici, per rafforzarsi, hanno bisogno dei prebiotici che sono contenuti, ad esempio, nei cibi ricchi di fibre. I prebiotici aiutano le colonie di probiotici presenti nell’organismo a sopravvivere e contribuiscono al mantenimento del benessere generale dell’organismo.
I prebiotici derivano soprattutto dalle fibre vegetali, come l’inulina.
L’uso congiunto di probiotici e prebiotici porta allo sviluppo di alimenti definiti “simbiotici”.
I prodotti simbiotici possono essere composti ad esempio da un lattobacillo probiotico e da sostanze prebiotiche che favoriscono nello specifico la proliferazione di bifidobatteri, in modo da assicurare un’azione sia nel piccolo intestino (lattobacillo) sia nel colon (prebiotico).
I simbiotici hanno un effetto potenziato: la possibilità di sopravvivenza della carica batterica apportata viene aumentata per accoppiamento con substrati di accrescimento selettivi.
Un esempio di prodotto simbiotico è SPECCHIASOL FERZYM BIO – il simbiotico certificato biologico
Questo è un integratore alimentare di Fermenti lattici con Baobab, Inulina e Fibra di Acacia, appositamente formulato con ingredienti vegetali provenienti da agricoltura biologica.
La polpa del frutto di Baobab svolge un’azione ricostituente e di sostegno utile per il benessere dell’organismo, mentre i fermenti lattici con azione probiotica favoriscono l’equilibrio della flora intestinale, alterata da trattamenti antibiotici e/o alimentazione non equilibrata. Leggi la recensione del prodotto QUI: FERZYM BIO – un simbiotico per eccellenza.
Questo integratore è frutto di studi scientifici supportati da prove e sono concepiti nel rispetto dei concetti olistici.
Ciascuna capsula contiene cinque ceppi diversi di probiotici (Lactobacillus plantarum, Lactobacillus casei, Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus acidophilus, Bidobacterium lactis), prebiotici (fruttoligosaccaridi), complesso Magnifood, realizzato da piante integre di provenienza biologica e selvatica, essiccate con il processo di crioessiccamento (liofilizzazione) – un’innovazione prestigiosa di Terranova, che viene aggiunto al posto di eccipienti nocivi.
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Vivi la Leggerezza…con Naturalezza!!! Il gonfiore addominale è causa di disagio per molte donne, in quanto appesantisce l’organismo e può anche alterare la linea. Un’alimentazione affrettata o sbagliata, o la presenza di ingredienti poco digeribili, possono portare a una produzione massiccia di gas nell’intestino (provocata …