Tag: intolleranza alimentare

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Glutammato monosodico – perché fa male? 6 ragioni per starne alla larga.

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In un post di qualche tempo fa avevo già parlato degli additivi alimentari e degli esaltatori di sapidità, accennando anche al glutammato monosodico. Oggi cerchiamo di scoprire perché il glutammato monosidico fa male e tutte le ragioni per cercare di evitarlo.

Cos’è il glutammato monosodico?

Il glutammato monosodico, detto anche GMS oppure MSG in inglese, è un additivo alimentare che esalta il sapore dei cibi e fa parte della categoria degli esaltatori di sapidità. Sulle etichette dei prodotti lo troviamo indicato con la sigla E621.

Questa sostanza si trova naturalmente anche nel corpo umano ed è importante perché responsabile del metabolismo delle cellule cerebrali. È presente anche in alcuni vegetali e prodotti di provenienza animale. Purtroppo il glutammato monosodico aggiunto ai cibi di produzione industriale è quasi tutto di provenienza sintetica, fatto che, secondo alcune ricerche, aumenta il rischio di sviluppare effetti collaterali.

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Dove si trova il glutammato monosodico?

Possiamo trovare il glutammato monosodico in alcuni dei seguenti prodotti alimentari:

  • patatine;
  • piatti pronti (minestre, zuppe, risotti, alimenti liofilizzati, surgelati ecc.)
  • prodotti dietetici o light;
  • dadi da brodo;
  • miscele di spezie;
  • alcuni snack;
  • cibi in scatola ecc.

6 ragioni per stare alla larga dal glutammato monosodico:

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1 – Ingannevole

Il glutammato monosodico aggiunto agli alimenti serve in pratica a coprire le carenze di gusto, ma, cosa ancora più grave, anche a mascherare le mancanze di qualità degli ingredienti base e del prodotto finito.

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2 – Fa ingrassare

Il glutammato presente naturalmente nel nostro organismo è utile nella regolazione del peso corporeo e nel controllo dell’appetito. Se in eccesso contribuisce ad aumentare il senso di fame, a stimolare l’appetito e ad inibire il senso di sazietà. Inoltre ha effetti negativi sul metabolismo corporeo e, grazie alla presenza del sodio, favorisce la ritenzione idrica e l’aumento di peso dovuto ad essa.

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3 – Fa male agli occhi

Secondo una ricerca condotta nel 2002, quantità elevate di glutammato monosodico possono danneggiare la morfologia e le funzioni della retina.

4 – Il glutammato di sintesi viene assorbito molto più rapidamente rispetto al corrispettivo naturale

Alcuni ricercatori ipotizzano che il glutammato monosodico artificiale aggiunto ai prodotti alimentari, verrebbe assorbito molto più rapidamente dall’organismo rispetto all’additivo di origine naturale. Ciò comporterebbe un maggiore rischio di sviluppare reazioni allergiche, intolleranze, attacchi d’asma ecc.

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5 – Aumenta lo sviluppo del cancro

Le ricerche condotte nel 2007 dall’eminente neurochirurgo e nutrizionista americano, dottor Russel Blaylock, hanno dimostrato che questo additivo può rendere le cellule cancerogene più mobili e facilitare le metastasi.

“Le cellule cancerogene esposte al glutammato monosodico sviluppano delle estensioni dette “pseudopodia” o “falsi piedi”, e cominciano a spostarsi per i tessuti, che è una delle prime manifestazioni cancerogene.  Aumentando la dose di glutammato, il cancro si estende come un incendio, ma quando lo si blocca, anche la crescita del cancro rallenta.” – dottor R. Blaylock

I ricercatori hanno notato che bloccare l’uso del glutammato, in contemporanea a farmaci convenzionali quali la chemioterapia, aumenta gli effetti dei farmaci anti-cancro.

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6 – Può provocare emicrania e problemi neurologici

Il glutammato monosodico, assunto soprattutto con alimenti liquidi, può diventare particolarmente efficace nel provocare emicranie. I ricercatori stanno studiando anche altri effetti del consumo di cibi contenenti glutammato, come disturbi di apprendimento, perdita di sensibilità alla nuca, alla schiena e alle braccia; l’insorgere delle malattie neurodegenerative, come l’autismo, l’Alzheimer, il Parkinson ecc.

Pur essendo una sostanza naturale e indispensabile al buon funzionamento del nostro organismo, il glutammato, aggiunto in modo artificiale ai cibi che siamo soliti consumare e ingerito in quantità eccessive, potrebbe diventare fonte di tantissimi problemi di salute.

Purtroppo l’Organizzazione Mondiale della Sanità non vuole ancora ammettere i rischi del consumo di questo additivo alimentare, tuttavia tantissime ricerche hanno già dimostrato che il glutammato monosodico fa male e che sarebbe norma di buon senso starne alla larga.


Consigli di lettura:

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La celiachia, chiamata anche morbo celiaco, malattia celiaca oppure sprue non tropicale, è una reazione immunitaria al glutine contenuto nel cibo.

Celiachia (morbo celiaco o malattia celiaca) – cause, sintomi e alimentazione

Cos’è la celiachia o il morbo celiaco?

La celiachia è un disturbo in cui una reazione immunitaria al glutine presente negli alimenti causa alterazioni nell’intestino tenue con conseguente difficoltà nell’assorbimento del cibo.

Lo sapevi che: Il glutine contenuto in altri prodotti, come ad esempio i cosmetici, non è assolutamente pericoloso per le persone celiache, perché le molecole di glutine hanno una forma e una dimensione particolare, incapaci di penetrare la barriera cutanea. Solo se ingeriti, questi prodotti possono scatenare una crisi.

Di norma, le cellule del sistema immunitario, note come linfociti T, proteggono l’organismo da sostanze estranee, ma nel morbo celiaco attaccano il glutine, provocando così un’infiammazione della parete dell’intestino tenue e un cattivo assorbimento delle sostanze nutritive.

La celiachia è rara nelle popolazioni non caucasiche, ma in quelle caucasiche colpisce una persona su 1500-2000, ed è particolarmente diffusa negli occidentali di origine irlandese (1 caso su 300).

Le cause della celiachia

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Il glutine è un componente del grano, della segale, dell’orzo e contiene una proteina responsabile della risposta inappropriata del sistema immunitario. Questa proteina si chiama gliadina. Tante persone, per motivi genetici, sono portatrici di alcune proteine (chiamate Complesso Maggiore di Istocompatibilità di tipo II), che collaborando con le cellule immunitarie provocano la reazione del sistema immunitario nei confronti della gliadina.

Lo sapevi che: Una conseguenza della celiachia è anche un difetto di produzione di lattasi – l’enzima che aiuta a digerire il lattosio. Questo comporta anche un’intolleranza al latte e ai latticini.

Come viene diagnosticata la celiachia?

In circa la metà dei casi la celiachia viene diagnosticata durante l’infanzia: di solito questa patologia si manifesta fra i 6 e i 21 mesi di età, seguita spesso da un’infezione. La diagnosi viene posta solitamente mediante esami di screening del sangue.

Quali sono i sintomi della celiachia?

Bambini:

  • diarrea;
  • sviluppo carente (ritardo della crescita);
  • calo ponderale.

Adolescenti:

  • ritardo puberale;
  • perdita di capelli (alopecia areata).

Adulti:

  • flatulenza e gonfiore;
  • diarrea cronica (che non risponde al trattamento);
  • calo ponderale;
  • affaticamento cronico, debolezza e mancanza di energia;
  • sintomi da carenza vitaminica: pelle squamosa, lividi, ematuria, formicolio e insensibilità, spasmi muscolari, dolore alle ossa (specie durante la notte);
  • anemia, parzialmente responsabile anche della stanchezza cronica;
  • dermatite erpetiforme, detta anche “celiachia della pelle” (si manifesta in corrispondenza di glutei, ginocchia e gomiti).

Come si cura la celiachia?

Appena viene diagnosticata la malattia celiaca, si deve eliminare completamente dalla dieta il glutine. Poiché il glutine è presente in tantissimi alimenti, eliminarlo del tutto risulta molto difficile.

Dove si trova il glutine?

  • prodotti da forno: pane, pizza, biscotti (il glutine è una componente proteica dei cereali presente nel frumento e in alcune varietà di farine e cereali quali grano tenero, grano duro, farro, orzo, segale, kamut, spelta, triticale ecc.),
  • pasta,
  • alimenti pronti,
  • cibi in scatola,
  • burro di noccioline,
  • salse,
  • insaccati,
  • dolci,
  • yogurt.
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È importante leggere le etichette dei cibi per accertarsi che non contengano glutine, e durante la preparazione dei cibi evitare la contaminazione incrociata.

È inoltre fondamentale affidarsi a uno specialista, che suggerirà alcune strategie da adottare. Esistono anche tanti gruppi di sopporto in grado di dare consigli validi, e libri di cucina con ricette apposite senza glutine ecc.

Nella maggior parte dei casi è necessario seguire una dieta priva di glutine per il resto della vita.

Alimenti naturalmente privi di glutine:

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Se non curata, la celiachia può provocare l’insorgere di altre malattie autoimmuni e di degenerare in patologie più serie.

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