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Batteri intestinali – i migliori alleati del peso ideale

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Una ricerca ha dimostrato che non è la palestra l’alleato perfetto del peso ideale, ma i nostri batteri intestinali!

La ricerca del peso forma è dettata non solo dai canoni di bellezza moderni, ma anche dal desiderio di vivere in salute e più a lungo. I chili in più, infatti, sono spesso fonte di disturbi anche seri, oltre che di imbarazzo e di complessi di inferiorità.

Perché ingrassiamo?

Nella maggior parte dei casi, la risposta è semplice. Mangiamo troppo e male (troppi carboidrati semplici, troppi zuccheri e troppi grassi dannosi), e ci muoviamo troppo poco.

Esistono anche alcuni disturbi, che contribuiscono ad un aumento di peso, ma principalmente la tendenza ad ingrassare nella società moderna è dovuta all’alimentazione errata e allo stile di vita sedentario.

Spesso mangiamo anche quando non abbiamo fame. Semplicemente perché troviamo difficile resistere e il cibo diventa il nostro conforto, la nostra ricompensa, e il nostro pensiero fisso. È se non fosse completamente colpa della nostra “debolezza d’animo”?

Alleati del peso ideale – i batteri intestinali! La ricerca.

I ricercatori dell’Università della California (Los Angeles) hanno pubblicato uno studio sulla rivista online PLOS One, che suggerisce che la dipendenza da cibo oppure l’abitudine di mangiare per piacere potrebbe dipendere dal nostro microbiota intestinale. Ovvero, che alcuni batteri hanno la capacità di influenzare le aree del cervello responsabili del senso di ricompensa.

Secondo questo studio, infatti, esiste un legame diretto e stretto fra il nostro cervello, la flora batterica intestinale e le nostre abitudini alimentari.

Le aree del cervello collegate alla ricompensa sono il nucleo accumbens e l’amigdala. Sono proprio loro a dettare il nostro comportamento alimentare.

Alla ricerca hanno partecipato 63 persone, che hanno completato dei questionari, in modo da stabilire e misurare il grado di dipendenza da cibo, e si sono sottoposti a scansioni di risonanza magnetica funzionale. Oltre a questi test, sono stati analizzati i loro metaboliti intestinali, che non sono altro che le sostanze prodotte dai batteri che si trovano nell’intestino.

È stato dimostrato, che nelle persone con un livello alto del metabolita chiamato indolo (prodotto dalla digestione dell’aminoacido triptofano) le zone del cervello collegate alla ricompensa venivano stimolate di più, provocando una forte dipendenza dal cibo e la sovralimentazione.

Questo è il primo studio effettuato sugli esseri umani, che mette in evidenza la relazione fra la sovralimentazione ed i batteri intestinali, e li descrive come alleati del peso ideale. È stato chiaramente dimostrato, che alcuni metaboliti specifici prodotti da alcuni batteri intestinali hanno la capacità di modificare le nostre abitudini alimentari. È un primo passo verso interventi più mirati per quanto riguarda la perdita di peso, con cure e diete specifiche in modo da modificare la flora batterica intestinale, andando così ad influire sulla funzione cerebrale e sul comportamento alimentare.

Altre scoperte

Batteri “buoni” e “cattivi”

Il nostro secondo cervello esercita un’influenza enorme su molte funzioni del nostro organismo, dal sistema immunitario, alla predisposizione di sviluppare malattie e disturbi (ipertensione, diabete, allergie e malattie autoimmuni) e il controllo del peso corporeo.

Sempre più ricerche descrivono i batteri intestinali come alleati del peso ideale. Tantissimi studi hanno evidenziato il ruolo della flora batterica intestinale, composta da più di 100 mila miliardi di batteri, nell’obesità, proprio grazie alla loro partecipazione attiva all’assimilazione dei nutrienti.

La nutrizionista statunitense, Brenda Watson, è del parere che per dimagrire efficacemente dobbiamo innanzitutto rieducare la nostra flora batterica intestinale.

Nel suo libro “Dimagrisci per sempre aiutando il tuo intestino” l’autrice divide i batteri intestinali in “buoni” (bacteroidetes) e “cattivi” (firmicutes).

I batteri “buoni” non favoriscono l’accumulo di grasso, mentre quelli “cattivi” ne facilitano l’accumulo e, di conseguenza, promuovono l’aumento di peso.

In modo da agire efficacemente e a lungo termine sulla perdita di peso bisogna cambiare la composizione della flora batterica intestinale, promuovendo la crescita di bacteroides e ridurre i firmicutes.

Ma come possiamo influire sui batteri del nostro intestino?

La modalità più efficace, oltre all’integrazione di fermenti lattici e probiotici, è attraverso la dieta, che deve essere ricca di fibre e carboidrati a basso indice glicemico: dare la preferenza all’integrale, mangiare tanti legumi, tanta frutta, verdura, ma anche yogurt, kefir e altri cibi ricchi di fermenti lattici e probiotici. Sono inoltre da preferire gli alimenti ricchi di grassi “buoni”, come gli omega-3 e gli acidi grassi insaturi. Alcuni esempi sono: il salmone, l’avocado, le noci e la frutta secca, le olive ecc.

Da eliminare sono i cibi che promuovono i batteri “cattivi” (i firmicutes):

  • la farina raffinata 00, priva di preziosi aminoacidi, minerali, vitamina E e vitamine del gruppo B e fibre, che invece sono contenute nella farina integrale.
  • lo zucchero bianco.

Adottando questo stile alimentare, smettiamo di alimentare i batteri “cattivi”, arricchiamo l’intestino di bacteroides e perdiamo peso.

Il batterio mangia grasso

Un’altra ricerca, condotta dall’Università belga di Lovanio e pubblicata sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Science”, si è concentrata sull’influenza dei batteri intestinali sul metabolismo.

In modo particolare, questo studio ha dimostrato il legame fra una specie di batteri e la qualità del metabolismo. Si tratta del batterio Akkermansia muciniphila, che ha la capacità di stimolare il metabolismo e, di conseguenza, la perdita di peso.

L’Akkermansia muciniphila rappresenta soltanto 3-5% del numero totale dei microorganismi intestinali, ma è presente in livelli molto più bassi nelle persone obese.

È stato dimostrato, che un’integrazione di questo batterio contribuisce alla riduzione della massa grassa e, quindi, potrebbe aiutare a prevenire e curare l’obesità e il diabete del tipo 2.

Ovviamente, non è possibile abbuffarsi di cibo spazzatura e dolci, e pensare che basterà mangiare dei batteri per cancellare tutto, per non prendere peso e per non ammalarsi. Queste ricerche rappresentano piuttosto un passo importante nel conoscere meglio i meccanismi che scatenano l’accumulo di grasso o la perdita peso, sia a scopo preventivo che in modo da poter valutare ed impostare delle cure mirate ed individuali.

Naturalmente i batteri intestinali non sono gli unici alleati del peso ideale. È indispensabile anche seguire una dieta sana ed equilibrata ed uno stile di vita attivo, oltre che gestire efficacemente lo stress quotidiano.

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Grazie di cuore! 

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Marina Curilov

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