Secondo Oms, l’organizzazione mondiale della Sanità, nel mondo almeno 300 milioni di persone soffrono di depressione, un male silenzioso che può colpire chiunque. Ma come riconoscere la depressione, quali sono i sintomi più comuni e cosa fare per combatterla?
Secondo i dati riportati dall’ultimo congresso di Vienna (Austria) dell’Associazione europea di psichiatria (Epa), i cittadini del Vecchio continente colpiti da un disturbo mentale sono in continuo aumento.
Entro il 2030, dicono gli esperti, depressione, disturbi cognitivi (come l’Alzheimer) e del sonno, e l’abuso di alcol saranno la seconda causa di malattia dopo quelle cardiovascolari.
Un’attenzione particolare viene dedicata alla depressione.
Oggigiorno le cose che mettono a rischio la nostra serenità sono davvero tante. Fra la crisi economica, la mancanza di lavoro, le difficoltà famigliari, che possono portare a separazioni, divorzi e a problemi con i figli, restare in carreggiata senza perdersi d’animo è sempre più difficile.
Tutti questi fattori negativi, in aggiunta ad altri aspetti, come altre malattie, consumo di farmaci, droghe o alcol, contribuiscono ad abbassare il tono dell’umore per periodi più o meno lunghi e possono portare a sviluppare una vera e propria depressione.
La depressione è uno dei disturbi psichiatrici più comuni, che per secoli è stato definito come melanconia.
La depressione è un disturbo che colpisce i pensieri, i sentimenti, la salute fisica e i comportamenti.
Bisogna distinguere fra la tristezza e la depressione. Diciamo spesso “mi sento depresso” con l’intenzione di manifestare il fatto che le cose non stanno andando proprio come speravamo. Il più delle volte, però, la grammatica emotiva viene usata in modo improprio.
Sia la tristezza che la depressione sono caratterizzati da un calo del tono dell’umore a causa di situazioni negative, ma la prima, a differenza della seconda, non è una malattia e non interferisce nella vita di relazione, lavorativa o affettiva in modo debilitante e compromettente come la depressione.
Le persone che hanno come disturbo primario la depressione, definita anche episodio depressivo maggiore, hanno un abbassamento del tono dell’umore, causato da squilibri dei livelli di tre neurotrasmettitori che lo regolano: serotonina, noradrenalina e dopamina.
In Italia, ad esempio, soffre di depressione più o meno un milione e mezzo di persone e il 10% della popolazione ha avuto a che fare, almeno una volta nella vita, con un episodio depressivo. Il dato allarmante, però, è che solo una persona su tre decide di andare in cura da uno specialista.
Esistono diversi fattori di rischio che possono aumentare la vulnerabilità nei confronti della depressione:
E’ stato dimostrato che la depressione è più diffusa tra la popolazione femminile, con un rapporto di due a uno rispetto all’universo maschile. Questo fatto e condizionato sia da un aspetto biologico che da quello sociale.
La donna, nel corso della sua vita attraversa diverse tempeste ormonali, di entità più o meno importante, come il ciclo mestruale, la gravidanza, la perimenopausa e la menopausa, che portano a squilibri che possono generare episodi di depressione. In aggiunta, purtroppo, il più delle volte una donna ha meno potere economico rispetto a un uomo e questo crea intuibili disagi, come sopportare per tempi molto lunghi situazioni spiacevoli.
Lo sapevi che: Molte star italiane e internazionali hanno parlato pubblicamente dei loro episodi di depressione, fra queste: Uma Thurman, Anne Hathaway, Charlize Theron, Belen Rodriguez, Zucchero, Vasco Rossi e Gigi Buffon.
Gli sbalzi d’umore sono molto comuni durante la gravidanza e nei primi giorni dopo il parto, ma di regola non portano alla depressione, che non deve essere considerata un fenomeno normale.
La depressione durante la gravidanza può manifestarsi durante l’ultimo trimestre, quando la donna inizia a sentirsi stanca e apprensiva sul suo prossimo ruolo di madre.
È fondamentale chiedere consiglio e sostegno se lo stato d’animo negativo non migliora, poiché questo può protrarsi fino al periodo post partum e coinvolgere anche il neonato (depressione post partum).
L’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, ha stabilito i criteri per riconoscere la malattia del Dsm, ovvero il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.
Si può fare una diagnosi di depressione quando, contemporaneamente, da almeno due settimane sono presenti cinque degli otto sintomi elencati sotto, tanto da interferire nella vita della persona in modo invalidante.
durante tutta la giornata o inclinazione al lamento. Mancanza di interesse o piacere per tutte (o quasi) le attività.
senza essere a dieta o, al contrario, aumento, fino a una variazione superiore al 5% del peso in un mese. Diminuzione o aumento dell’appetito.
o bisogno di dormire tutto il giorno.
(osservabile dagli altri, no semplicemente sensazioni soggettive di essere irrequieto o rallentato).
eccessivi o inappropriati, che possono essere deliranti e che non vanno confusi con l’autoaccusa o con il senso di colpa per l’essersi ammalato.
(non soltanto paura di morire) o di suicidio.
Come abbiamo visto, i sintomi della depressione sono precisi: si vede sempre il bicchiere mezzo vuoto, la vita ha tinte scure o nere, ci si sente inadeguati, in colpa, si dorme poco e male. Si hanno disturbi di concentrazione, di memoria, alimentari, dell’attenzione e la vita di coppia potrebbe non essere più così attiva.
Innanzitutto bisogna parlare con qualcuno e denunciare il disagio che si sta vivendo.
Nonostante si parli sempre più spesso di depressione e dei disturbi ad essa associati (ansia e attacchi di panico), si è, purtroppo, ancora restii a rivolgersi allo specialista (in questo caso, allo psichiatra) o a raccontare al proprio medico di famiglia come ci si sente per essere indirizzati poi da un esperto.
Lo sapevi che: Solo un italiano su tre decide di parlarne con uno specialista.
La depressione è una malattia. Purtroppo non è possibile diagnosticarla con una radiografia o con una risonanza, ma esiste e va curata, come tutte le altre malattie, facendosi aiutare da uno psichiatra.
Attorno alla depressione ci sono ancora tantissimi pregiudizi. È ancora forte la convinzione che lo psichiatra curi solo i matti e che gli psicofarmaci siano dannosi, per questo motivo molte persone si vergognano e rinunciano di andare dallo specialista.
In ogni caso è fondamentale evitare il fai-da-te quando si tratta di depressione.
Lo sapevi che: Oltre l’80% delle persone depresse può essere curato con successo da un medico specialista qualificato.
che cerca di risolvere i problemi di base che possono essere causa della depressione fornendo inoltre un supporto adeguato.
che agiscono sulla chimica del cervello.
Chi riceve la diagnosi di depressione ha bisogno di farmaci per ripristinare il tono dell’umore, e questi farmaci devono essere prescritti da uno psichiatra.
I serotoninergici, ad esempio, aiutano a regolare i livelli di serotonina, mentre altri riportano in armonia i neurotrasmettitori in disequilibrio. A volte, vanno abbinati ad ansiolitici, che aiutano a placare l’ansia.
che consiste in una breve applicazione di stimoli elettrici che producono una convulsione generalizzata. Questa cura viene usata solo nei casi più gravi, in abbinamento a psicoterapia e/o a terapia farmacologica.
Le cure per la depressione vanno fatte sempre sotto controllo dello specialista e vanno sopportate dal colloquio con uno psicoterapeuta con cui si cercherà di indagare le cause che hanno generato la malattia e di rimuoverle per evitare ricadute una volta sospesi i farmaci.
Parlare con uno psicoterapeuta può anche aiutare a ridurre i sensi di colpa legati alla depressione. Una persona depressa, infatti, ha bisogno di spiegazioni, altrimenti il suo senso di inadeguatezza continuerà a crescere, aumentando anche l’ansia.
Esistono anche delle terapie alternative, come ad esempio:
Lo sapevi che: In Italia esistono anche diversi centri di ascolto a cui puoi rivolgerti per parlare con psicologi esperti e volontari:
1) “Un porto per noi” Onlus – centro di informazione, ascolto e cura per ansia e depressione: www.unportopernoi.it, telefono: 035.400308
2) Associazione per la ricerca sulla depressione: www.depressione-ansia.it: telefono 011.6699584
La depressione maggiore rende la vita delle persone che soffrono molto dolorosa, tanto che ogni ostacolo sembra insormontabile e ogni sfida impossibile da vincere. Questo genera, inevitabilmente, una versione distorta del mondo circostante che, a volte, può portare a epiloghi drammatici, come il suicidio.
Per questo motivo è fondamentale sensibilizzare le persone su questo argomento, in modo che non vi siano più pregiudizi o vergogna a chiedere aiuto e per far sì che le famiglie possano sapere come riconoscere la depressione ed essere pronte a cogliere i disagi, che i propri cari stanno vivendo, dando loro il supporto di cui hanno bisogno.
#1 European Psychiatric Association (Associazione europea di psichiatria – Epa)
#2 World Health Organization – WHO (Organizzazione mondiale della Sanità – Oms)
#3 Il Grande Atlante della Salute, National Geographic
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