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L’importanza della SEROTONINA – l’ormone del buonumore – nella digestione

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Innanzitutto vediamo cos’è la serotonina? Se ne sente spesso parlare, soprattutto per i benefici che ha sul nostro stato d’animo e sull’umore. Bisogna tuttavia segnalare anche il suo coinvolgimento in moltissime altre funzioni del nostro organismo, inclusa la digestione.

Cos’è la serotonina?

La serotonina è un neurotrasmettitore, detto anche ormone del buonumore, che viene sintetizzato nel sistema nervoso centrale a partire da un amminoacido chiamato triptofano.  

La serotonina è uno dei neurotrasmettitori chiave del sistema limbico – un complesso di centri e tratti neurali nel cervello, nel talamo e nell’ipotalamo, implicato nella regolazione dell’umore e nei livelli di vigilanza.

La maggior concentrazione di serotonina si trova in tre parti specifiche del corpo:

  • il sangue,
  • il cervello e
  • i muscoli lisci dell’intestino.

Ma quali funzioni controlla la presenza di questa sostanza?

La serotonina, come abbiamo visto sopra è sintetizzata a partire dall’aminoacido triptofano (contenuto in molti alimenti) e svolge molteplici funzioni:

  • Regolazione dell’umore: La serotonina agisce a livello cerebrale come neurotrasmettitore responsabile della regolazione dell’umore. Viene spesso definita ‘l’ormone della felicità’ poiché contribuisce a mantenere un buon equilibrio emotivo, riducendo ansia e depressione.
  • Controllo del sonno: Questo neurotrasmettitore influisce sulla regolazione dei cicli sonno-veglia, aiutando a garantire un sonno riposante.
  • Regolazione dell’appetito: La serotonina svolge un ruolo chiave nella regolazione dell’appetito, contribuendo a mantenere una corretta sensazione di sazietà.
  • Funzione digestiva: La serotonina è coinvolta nella motilità intestinale (stimola le contrazioni muscolari nell’intestino), facilitando il corretto funzionamento dell’apparato digerente.
  • Funzione cardiovascolare: Essa partecipa anche alla regolazione della pressione sanguigna e alla funzione cardiaca. I vasi sanguigni vanno incontro a vasocostrizione quando le concentrazioni di serotonina aumentano e si dilatano quando i livelli di serotonina calano.
  • Percezione del dolore: La serotonina aiuta a modulare la percezione del dolore, agendo come un analgesico naturale.”
  • Coagulazione: Stimola la coagulazione del sangue in caso di lesioni.

La serotonina inoltre controlla:

  • l’appetito,
  • il sonno,
  • il desiderio sessuale,
  • l’aggressività ecc.

Cosa comporta carenza di serotonina?

  1. Disturbi dell’umore:
    • Umore depresso: Una carenza di serotonina è spesso collegata a sentimenti di tristezza persistente o depressione.
    • Irritabilità: La carenza di serotonina può portare a un aumento dell’irritabilità e a cambiamenti di umore.
    • Ansia: Livelli bassi di serotonina possono aumentare l’ansia, con una maggiore predisposizione agli attacchi di panico.
    • Depressione: Ridotti livelli di serotonina sono associati a stati depressivi. In questo caso, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, classe di farmaci antidepressivi, consente al cervello di sfruttare in modo ottimale le limitate quantità di serotonina.
  2. Disturbi alimentari;
  3. Un difettoso controllo dell’appetito:
    • Aumento dell’appetito, soprattutto per i carboidrati: La carenza di serotonina può portare a desideri alimentari specifici, in particolare per alimenti ricchi di carboidrati.
  4. La comparsa della sindrome premestruale,
  5. Insonnia: La mancanza di serotonina può disturbare i cicli sonno-veglia, portando a difficoltà nel dormire o mantenere un sonno di qualità.
  6. Fatica cronica: Sensazioni di stanchezza costante, anche dopo aver dormito a sufficienza, possono essere sintomi di un deficit di serotonina.
  7. La fibromialgia,
  8. L‘autismo,
  9. Dolore in caso di emicrania: è opinione diffusa che il dolore emicranico sia causato in parte dalla dilatazione dei vasi sanguigni che irrorano il cervello in seguito a bassi livelli di serotonina.
  10. Difficoltà di concentrazione: Bassi livelli di serotonina possono compromettere la capacità di concentrazione e di mantenere l’attenzione.
  11. Bassa autostima: Le persone con carenza di serotonina possono sviluppare una scarsa autostima e un senso generale di insoddisfazione.
  12. Sensibilità aumentata al dolore: La percezione del dolore può essere amplificata, rendendo più difficile tollerare anche fastidi minori.

La serotonina espleta una funzione diversa a seconda della zona del corpo dove si trova:

1 – il sistema nervoso centrale

I livelli di serotonina nel sistema nervoso centrale influiscono sull’umore. Quando i livelli di serotonina sono alti, percepiamo uno stato di benessere e addirittura di euforia. E viceversa – bassi livelli di serotonina sono abituali in persone che soffrono di depressione.

Per aumentare naturalmente i livelli di serotonina una soluzione è l’attività fisica che aiutandoci a bruciare carboidrati e zuccheri tende a far salire i livelli di serotonina rispetto ad altri neurotrasmettitori.


LO SAPEVI CHE: Dopo un pasto ricco di proteine, e perciò di triptofano, la concentrazione di questo aminoacido nel sangue aumenta, senza però variare i livelli cerebrali di Serotonina. Tale mancato effetto è dovuto al fatto che, parallelamente, aumenta nel sangue anche la concentrazione di altri aminoacidi che, per così dire, impediscono il passaggio del triptofano al cervello. Per questo motivo, l’assunzione di cibo contenente triptofano o di uno specifico integratore non incrementa in modo significativo il livello di serotonina; anche la somministrazione della stessa non è possibile perché viene decomposta prima che possa produrre il proprio effetto.


La serotonina inoltre essendo un precursore della melatonina, influenza e sincronizza il ciclo sonno-veglia con le fluttuazioni endocrine quotidiane. Quindi se abbiamo un alto livello di serotonina potremo godere di un sonno più facile, sano e ristoratore.

La serotonina regola anche il nostro appetito e il tipo di nutrienti che il nostro corpo richiede. Se abbiamo un alto livello di serotonina avremo meno appetito, ed una ricerca inconscia di cibi proteici a scapito dei carboidrati e degli zuccheri. Viceversa bassi livelli di serotonina portano a scompensi dell’appetito, alimentazione squilibrata e bulimie nervose.

2 – il sangue

La serotonina contenuta nel sangue invece (piastrine) agisce come vaso costrittore. In alcuni casi ad esempio, dove vi sono lesioni vascolari, la serotonina agisce con una contrazione dei vasi stessi per evitare emorragie. In altri casi, regola la dilatazione dei vasi intra-cranici la cui eccessiva costrizione o dilatazione porta al fenomeno doloroso dell’emicrania. La serotonina regola la vasocostrizione eliminando il dolore.

3 – muscolatura liscia dell’intestino

Il 95 per cento della serotonina presente nell’organismo si trova nell’apparato digerente e solo il restante 5 per cento si trova nel cervello.

Vediamo ora qual’è il ruolo della serotonina nella digestione. Per capirlo bisogna sapere come funziona la digestione:

Quando il cibo, ormai divenuto bolo intestinale, passa nel tubo digerente a contatto con la mucosa intestinale, i neuroni situati nella sede interessata al passaggio del bolo si stirano e stimolano di conseguenza delle cellule (enterocromaffini) a liberare la serotonina che, a sua volta, agisce su altri neuroni che sono situati sotto la mucosa stessa e che comandano le cellule muscolari.

Tutto accade all’interno dell’epitelio della mucosa del tubo od apparato digerente, creando un flusso di “contrazione” a monte e “dilatazione” a valle (come i movimenti di un bruco) per far avanzare in un’unica direzione (verso l’ano) il chimo – così è chiamato il cibo ingerito dalla bocca e predigerito dallo stomaco quando transita nella parte all’uscita dello stomaco verso e nel duodeno. Poi esso è chiamato chilo – dal duodeno, digiuno e nell’ileo, zone nelle quali convive la nostra flora autoctona biovitale – batteri, funghi, enzimi – flora deputata a ridurre in molecole il chilo – cibo pronto ad essere assorbito in sostanze vitali e/o non e che, una volta assorbite dalla mucosa intestinale per mezzo dei villi, vengono in seguito trasportate dal sangue alle cellule per il loro nutrimento e per la loro “specializzazione” per altre cellule del corpo ed infine questi residui del cibo/sostanze, ormai per noi “devitalizzate” trasportate nel colon, dove vengono disidratate e trasformate in scorie, chiamate ormai feci, che una volta raggiunta l’ampolla rettale, debbono essere eliminate dall’ano.

Se per caso la serotonina viene ad essere troppa, lo stato di eccitazione prevale e si producono scariche di feci acquose (diarrea), perché la peristalsi troppo veloce impedisce la disidratazione delle feci.

Nel caso contrario, quando vi è una scarsa produzione di serotonina, compare la stitichezza, le feci divengono dure perché stazionano troppo nell’intestino crasso (colon) e si disidratano per l’assorbimento dei liquidi.

Nei due casi vi è un meccanismo di regolazione automatica, quando l’organismo è in salute e/o in stato emotivo normalmente accettabile. Quando invece lo stato di salute oppure quello emotivo vengono alterati le fasi di controllo e di regolazione della serotonina cominciano a variare.

Riassumendo quanto descritto sopra,

la serotonina contenuta nella muscolatura liscia influenza le funzioni intestinali.

In generale per semplificare possiamo dire che 

livelli troppo bassi di serotonina portano ad uno stato di stitichezza, mentre eccessi di serotonina possono dare diarrea.

È interessante vedere anche come la serotonina sia implicata nelle complicate reazioni tra il sistema nervoso e il sistema digerente, come nei casi in cui ansia e nervosismo ci portano ad una risposta fisica come il mal di stomaco o gli attacchi di diarrea.

Per prenderci cura del nostro benessere dobbiamo prenderci cura anche dell’ormone della felicità!

Le regole da seguire sono pochissime e semplicissime:
– una vita attiva,
– un’alimentazione sana,
– dare e ricevere tante coccole! 🙂

Consigli di lettura:

l’Ormone naturale che fa aumentare il buon umore, riduce il dolore e limita gli eccessi di cibo e di alcool

Risorse:

The Relationship Between the Serotonin Metabolism, Gut-Microbiota and the Gut-Brain Axis, Cristina Stasi, Sinan Sadalla, Stefano Milani

Tryptophan Metabolism and Gut-Brain Homeostasis, William Roth, Kimia Zadeh, Rushi Vekariya, Yong Ge, Mansour Mohamadzadeh

Serotonin, tryptophan metabolism and the brain-gut-microbiome axis, S M O’Mahony, G Clarke, Y E Borre, T G Dinan, J F Cryan

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Grazie di cuore!

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Marina Curilov

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