InfoPills: Cosa sono i disturbi alimentari? Perché mangiamo troppo o troppo poco?

InfoPills: Cosa sono i disturbi alimentari? Perché mangiamo troppo o troppo poco?
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I disturbi alimentari non sono soltanto un’espressione dello sforzo di adeguare il proprio aspetto fisico ai dettami della moda, ma soprattutto un modo per comunicare sofferenze profonde (lutti, abbandoni, abusi e/o maltrattamenti). Vediamo dunque cosa sono esattamente i disturbi alimentari e perché mangiamo troppo o troppo poco?

Cosa sono i disturbi alimentari?

  • comportamenti anomali persistenti in relazione ai pasti, a cibi specifici o all’assunzione di cibo.

A causa dei disagi profondi che li scatenano, i disturbi alimentari vengono anche chiamati “malattie d’amore”. Sono patologie gravi, causate da una disperata fame d’amore.

I disturbi alimentari gravi sono pericolosi perché, portando quasi certamente ad una condizione di malnutrizione, possono persino causare la morte.

Chi soffre di disturbi alimentari?

Soffrono di disturbi alimentari persone di qualsiasi età, di sesso maschile o femminile, anche se le giovani donne sembrano essere maggiormente a rischio.

In Italia sono oltre 3 milioni di persone a soffrire di disturbi del comportamento alimentare (DCA), oltre l’ 80% hanno subito abusi e maltrattamenti. Nell’ 85% dei casi si tratta di donne adulte, adolescenti e bambine. Negli ultimi anni il fenomeno riguarda anche gli uomini (circa il 20%).


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I sintomi dei disturbi alimentari:

1 – l’ossessione per il cibo, per l’esercizio fisico e un’evidente e continua perdita di peso al di sotto dei livelli normali.

Le persone affette da questi disturbi possono diventare eccessivamente esigenti riguardo il cibo, potrebbero avere rituali o comportamenti insoliti rispetto al cibo o al momento dei pasti, potrebbero non consumare pasti regolari o ingerire quantità insolitamente basse di cibo.

La persona che sembra mangiare bene ma perde peso, forse vomita di nascosto dopo i pasti o fa un utilizzo consistente di lassativi.

2 – il rifiuto di consumare il cibo con la famiglia.

3 – incapacità di concentrarsi.

4 – spossatezza costante.

5 – nelle ragazze cessa il ciclo mestruale (amenorrea secondaria).

Se il disturbo alimentare inizia durante la pubertà può addirittura interrompere lo sviluppo fisico, compreso l’inizio delle mestruazioni (amenorrea primaria).

6 – sensi di colpa.

7 – livelli estremamente bassi di autostima.

8 – disturbi ossessivo-compulsivi.

9 – ansia e/o depressione.

I disturbi alimentari più gravi e meglio conosciuti sono l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa.

Cos’è l’anoressia nervosa?

Decidendo coscientemente di non alimentarsi, le persone che soffrono di anoressia patiscono deliberatamente la fame. Rifiutano il cibo pur essendo affamate, possono anche pensare costantemente al cibo, ma sono terrorizzate dall’idea di aumentare di peso.

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Cos’è la bulimia nervosa?

  • la sovralimentazione, o alimentazione incontrollata, seguita da vomito autoindotto o assunzione di lassativi.

bulimia-nervosa-pancialeggera

Una persona può soffrire di anoressia in un determinato momento della propria vita e di bulimia in altri.

Gli effetti dei disturbi alimentari:

1 – eccessiva perdita di peso.

2 – debolezza.

3 – pelle secca.

4 – crescita di peluria sottile su tutto il corpo.

5 – perdita di capelli.

6 – unghie fragili.

7 – erosione dello smalto dei denti (causata dall’autoinduzione del vomito).

8 – crampi addominali (causati dall’uso eccessivo di lassativi).

Come curare i disturbi alimentari?

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Una diagnosi precoce di anoressia o bulimia è di importanza vitale.

La priorità è di rimediare al danno causato dalla malnutrizione e quindi correggere i problemi che hanno causato il disturbo.

Le persone colpite da disturbi alimentari generalmente guariscono con una corretta terapia, ma è possibile che soffrano di problemi ricorrenti o di conseguenze permanenti tutta la vita. Una diagnosi precoce e la terapia minimizzano i danni. Potrebbero essere necessari il ricovero in ospedale o una terapia in day-hospital. Anche la terapia di gruppo o i programmi di auto-aiuto possono portare beneficio.

La prospettiva di guarigione è buona se la persona riceve un aiuto specialistico ed è decisa ad impegnarsi.


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