Questa è una domanda che ognuno di noi si chiede all’arrivo della stagione fresca. Come mai non riusciamo a tenere a bada l’appetito non appena le temperature iniziano ad abbassarsi? In questo post cercheremo di comprendere meglio cosa succede con il cambio di stagione e …
I dietomani conoscono bene il termine “craving”, ovvero il desiderio impulsivo per una tipologia di cibo, e per chi desidera (e spesso deve) perdere peso, le voglie, soprattutto la voglia di dolce, sono un grande ostacolo. Ma come contrastarla? Ecco alcuni consigli sull’alimentazione e i rimedi …
Esistono tanti miti sulla nutrizione, su cibi che ci rendono immortali oppure su sostanze che ci uccidono lentamente senza che ci rendiamo conto. Ad esempio i miti che dichiarano che eliminare zuccheri e grassi ci rende più magri e quindi più sani. Ma quanto male fanno veramente e vale la pena valutare l’idea di privare completamente le nostre diete di zuccheri e grassi?
Il nostro organismo ha bisogno di energia per funzionare bene e ricava quest’energia da due fonti:
Carboidrati, di cui fanno parte gli zuccheri, e
Grassi.
Zuccheri:
25 grammi al giorno.
È questo, secondo le indicazioni dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), il limite massimo di zucchero che non dovremmo superare per non mettere a rischio la nostra salute. E non si tratta soltanto dello zucchero che mettiamo nel tè o nel caffè, ma anche di quello presente nei dolci e nelle bevande industriali (tutti gli additivi alimentari che finiscono in “-osio” – fruttosio, destrosio, maltosio, glucosio ecc. – indicano la presenza di zuccheri).
Aumento di peso – lo zucchero inganna il nostro corpo facendo confondere i segnali di insulina e leptina (ormone che controlla la fame).
Sovraccarica e danneggia il fegato, con effetti che assomigliano agli effetti di abuso d’alcol.
Disfunzione metabolica.
Aumento dei livelli di acido urico.
Aumenta il rischio di malattie: obesità, diabete, ipertensione, malattie dell’apparato cardiovascolare, disfunzioni dell’apparato digerente ecc.
Quando lo zucchero fa bene?
Se consumato la mattina ci aiuta ad iniziare la giornata con la giusta carica di energia. Noi abbiamo bisogno dello zucchero e del fruttosio, altrimenti si ha una caduta di energia costante ed i primi due organi a risentirne sono proprio il cuore e il cervello. A partire dal risveglio e fino a metà giornata circa, abbiamo in circolo elevate quantità di cortisolo, un ormone che dà una mano al metabolismo e ci aiuta a smaltire rapidamente gli zuccheri introdotti.
Lo zucchero favorisce la produzione di serotonina che ci regala buonumore.
Previene la cefalea da ipoglicemia, detta anche mal di testa da digiuno, che affligge soprattutto le persone che hanno l’abitudine di non fare colazione.
Per tanto tempo abbiamo sentito parlare che i grassi sono il male assoluto, che l’unica via per tornare in forma e in salute è mangiare sedano e alimenti “0 grassi”. Ma non è proprio vero.
Tipi di grassi e alimenti che li contengono:
1 – Grassi composti da acidi grassi saturi:
sono solidi e gli alimenti ricchi di questi grassi sono: burro, formaggio, carne e prodotti a base di carne, latte e yogurt intero, torte, dolci, lardo ecc.
2 – Grassi composti da acidi grassi monoinsaturi:
Sono liquidi (oli) e gli alimenti ricchi di questi grassi sono: olive, noci, pistacchi, mandorle, nocciole, arachidi ecc.
3 – Grassi composti da acidi grassi polinsaturi:
Sono liquidi (oli) e derivano principalmente da acido linoleico (omega-6) e alfa-linoleico (omega-3). Gli alimenti ricchi di questi grassi sono: salmone, sgombro, aringa, trota ricchi di omega-3; e semi di girasole, germe di grano, sesamo, noci, soia ecc. ricchi di omega-6.
Quanti grassi mangiare e quali tipi di grassi limitare?
Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) i grassi dovrebbero fornire dal 20 al 35-40% delle calorie totali quotidiane. Di questa percentuale il 55% circa dovrebbe essere composta da grassi monoinsaturi, il 20% da polinsaturi (almeno 12 grammi al giorno) ed il 25% da grassi saturi (che non dovrebbero superare il 10% delle calorie giornaliere).
Limitare sì, ma non eliminare!
Grassi saturi:
Perché consumare? – fonte concentrata di energia, forniscono le basi per le membrane delle cellule e una varietà di ormoni e sostanze simili agli ormoni, prolungano il senso di sazietà, agiscono come vettori di importanti vitamine liposolubili A, Grassi D, E e K. e sono necessari per la conversione del carotene in vitamina A, per l’assorbimento dei minerali e ancora per una serie di altri processi.
Perché limitare? – un consumo eccessivo può fare aumentare i livelli di colesterolo nel sangue (LDL) e provocare l’insorgere di malattie come l’arteriosclerosi o la cardiopatia coronarica.
Grassi monoinsaturi:
Perché consumare? – favoriscono il mantenimento della normale fluidità del sangue e riducono i livelli di colesterolo “cattivo”.
Perché limitare? – l’acido erucico, che fa parte degli acidi grassi monoinsaturi “indesiderabili”, può provocare ritardi di crescita, avere effetti negativi sul fegato e sul cuore.
Grassi polinsaturi:
Perché consumare? – vengono chiamati “essenziali” (omega-3 e omega-6) – il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli, ma ha bisogno che vengano introdotti con l’alimentazione. Sono utili per la protezione del sistema circolatorio e nella prevenzione di malattie cardiovascolari.
Perché limitare? – Il consumo eccessivo di oli polinsaturi ha dimostrato di contribuire a un gran numero di patologie tra cui il cancro e l’aumento delle malattie cardiache, la disfunzione del sistema immunitario, i danni al fegato, agli organi riproduttivi e polmoni, disturbi digestivi, capacità di apprendimento, depressione, crescita ridotta e aumento di peso.
Alla base di un’alimentazione sana c’è l’equilibrio, l’assunzione con moderazione di cibi e sostanze utili a garantire il buon funzionamento del nostro organismo.
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Innanzitutto vediamo cos’è la serotonina? Se ne sente spesso parlare, soprattutto per i benefici che ha sul nostro stato d’animo e sull’umore. Bisogna tuttavia segnalare anche il suo coinvolgimento in moltissime altre funzioni del nostro organismo, inclusa la digestione. Cos’è la serotonina? La serotonina è …
I numerosi studi di neurogastroenterologia hanno confermato quello che si dice fin dall’antichità: che la nostra pancia è la sede secondaria delle emozioni e principale dell’inconscio. Questi studi hanno confermato l’esistenza del cosiddetto cervello enterico. Quindi la pancia ha un “cervello” tutto suo che può elaborare i dati in modo autonomo da quello superiore.
I naturisti lo sanno bene, infatti, non esiste malato che non venga curato iniziando dall’apparato digerente. E come sempre più spesso succede, la medicina naturale, non solo non ha torto, ma addirittura viene sempre più confortata dalle ricerche e dalle scoperte della scienza.
Pancia = Secondo Cervello
La digestione avviene in maniera autonoma ed intelligente, perché le cellule endocrine sono state definite di recente come paraneuroni, essendo molto simili alle cellule nervose, le quali inviano gli appositi segnali a fegato, pancreas, cuore, polmoni, cioè a tutti gli organi del corpo, per far si che la digestione avvenga in modo adatto alla situazione.
Questi paraneuroni non assicurano solamente questo tipo di funzioni, ma assolvono anche ad altre ancora poco conosciute dalla scienza ufficiale e che sono quelle di essere la “sede” o parte della rete neuronica ove si posiziona la mente reattiva/emozionale, parte di quella inconscia.
Questi paraneuroni più i neuroni della rete nervosa intestinale, interagiscono incessantemente con il cervello di sopra (nel cranio), normalmente in armonia ed in altri casi (stato di pre o malattia) in disarmonia.
Emozioni e Intestino
L’intestino metabolizza emozioni e invia messaggi al “cervello principale”, quello “di sopra”. Stress e ansia ne alterano il funzionamento, ma è vero anche il contrario: i disordini intestinali possono provocare variazioni dell’umore.
Il sistema cerebrale più antico, che è’ responsabile delle pulsioni, è strettamente correlato ad un “secondo” sistema nervoso “addominale”, formato dall’insieme di nervi che percorrono la parete del canale alimentare e la mucosa intestinale allo scopo di controllare le funzionalità digestive e di assorbimento del cibo.
I cosiddetti “due cervelli” sono connessi da una ricca rete di fibre nervose e comunicano interattivamente. Ciò spiega lo stretto legame tra mente e digestione, cosi che la forte irritabilità intestinale (gastroenterite acuta) può alterare profondamente il comportamento psichico e comportamentale delle persone.
E di tale malessere fisico/psichico soffrono moltissime persone. Infatti circa 1/3 della popolazione adulta (con una netta prevalenza del sesso femminile) che vive nei paesi occidentali si trova in condizioni di stress prodotto da infiammazione del colon, in gran parte è causato da due fattori:
cattiva alimentazione e
uno stile vita poco salutare.
Il cervello enterico (gastrointestinale) produce sostanze psico-attive che influenzano direttamente gli stati d’animo, come la serotonina, la dopamina, sostanze oppiacee e antidolorifiche. Il collegamento tra i due cervelli, quello di sopra e quello di sotto, è assicurato dal midollo spinale del nervo vago.
Inconscio e Intestino
Al cervello addominale=intestinale (secondo cervello, intestino tenue soprattutto) sono affidate le decisioni viscerali, cioè spontanee e inconsapevoli, infatti l’inconscio risiede qui; l’encefalo (cervello di sopra, nel cranio) assorbe le emozioni dagli organi di senso dall’esterno come, irritazione, stress e rabbia, trasmettendole, successivamente, al secondo “cervello” (quello addominale), e viceversa, che sviluppa sensazioni e che contemporaneamente può creare, se necessario, le patologie psicosomatiche o bioenergetiche che colpiscono lo stomaco e l’intestino.
Infatti, noterete che con stato d’animo alterato, il malessere si ripercuote sullo stomaco e sull’intestino. Ma è anche vero che se il vostro intestino fa le bizze, siete emotivamente stanchi e nervosi.
Stress e Intestino
Per molto tempo si è pensato che il cervello di sopra (nella testa) avesse la predominanza e/o superiorità in tutte le funzioni vitali, ma da quando sono state fatte le scoperte che tutta la parete, la mucosa intestinale è cosparsa di neuroni legati alle funzioni vitali dell’apparato stesso, si è compreso che vi è una totale integrazione dei due cervelli, distanti e separati, ma operanti in sintonia ed integrazione per le funzioni vitali dell’essere stesso.
La sensazione che si ha allo stomaco, quando si è sotto stress intellettivo, si spiega con la produzione di determinati ormoni che vanno a stimolare i centri nervosi della mucosa stomacale.
Quando siamo sotto posti ad una forte emozione (paura) corriamo subito al bagno per eliminare le feci o l’urina, perché i sensori nervosi intestinali e quelli attorno alla vescica sono investiti di determinati stimoli di eliminazione.
Altro fatto utile alla comprensione di questi meccanismi è che per esempio durante il sonno, quando non vi sono stimoli esterni per i due cervelli, molto spesso chi ha problemi digestivi soffre di insonnia e/o ha incubi notturni.
Un altro fatto risulta dall’utilizzo improprio di determinati farmaci, es. quelli gastroenterici producono alterazioni cerebrali/mentali (nella testa) e gli psicofarmaci producono effetti indesiderati nell’intestino.
Il cervello intestinale è il motore della vita fisica e di quella emotiva, che quindi interagisce in quella spirituale dell’essere stesso!
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