Mese: Ottobre 2016

InfoPills: I Flavonoidi – cosa sono e che proprietà benefiche hanno?

InfoPills: I Flavonoidi – cosa sono e che proprietà benefiche hanno?

Contenute in grandi quantità nella frutta e nella verdura, queste sostanze apportato enormi benefici alla nostra salute e al nostro benessere.  Cosa sono i flavonoidi? I flavonoidi, chiamati anche bioflavonoidi, sono composti chimici naturali (pigmenti vegetali) diffusi nelle piante superiori e particolarmente conosciuti ed apprezzati 

Torta veloce e light con le mele

Torta veloce e light con le mele

L’autunno ormai è arrivato, cambiano i colori, arrivano i primi freddi, i pomeriggi diventano sempre più bui e cresce sempre di più il bisogno di coccolarci con una tisana calda accompagnata da una fetta di dolce profumato. La torta veloce e light con le mele 

Le mille proprietà della camomilla

Le mille proprietà della camomilla

La camomilla è una delle piante officinali più conosciute e più utilizzate. I suoi fiori sembrano delle margherite in miniatura e racchiudono in sé un ventaglio di proprietà benefiche, adatte a curare numerosi disturbi e fastidi.

Parliamo della camomilla comune, chiamata Camomilla Recutita, che fa parte dalla famiglia delle Asteraceae ed è originaria dell’Europa centro-meridionale (in particolare Ungheria ed ex Jugoslavia) e Gran Bretagna.

La camomilla è conosciuta fin dai tempi degli antichi egizi che la utilizzavano come sedativo, contro la febbre, per alleviare mal di testa e reumatismi. Nella civiltà greca, in quella romana e poi nel medioevo, la popolarità della camomilla come rimedio naturale contro tanti malanni diversi è cresciuta e si è mantenuta costante fino ai tempi moderni.

“Le avventure amorose cominciano nello champagne e finiscono nella camomilla.” – Valery Larbaud

La camomilla è una vera star delle piante officinali, ma non è soltanto grazie alle sue proprietà calmanti che è diventata così “famosa”.

La camomilla è una pianta versatile, che apporta tanti benefici alla nostra salute e al nostro benessere.

Proprietà della Camomilla:

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1 – Antiinfiammatorie (particolarmente al livello della mucosa gastrica, dell’intestino e di altre mucose del corpo grazie alla presenza delle mucillagini, inoltre risulta utile in caso di gonfiore addominale);

2 – Spasmolitiche:

  • E proprio con la sua azione antispasmodica si spiega l’effetto sedativo della camomilla, perché aiuta i muscoli a rilassarsi e, di conseguenza, favorisce uno stato di calma e di benessere generale.
  • Ha anche un’attività sulla muscolatura liscia del tubo digerente, che sembrerebbe legata alla presenza dei flavonoidi, ma anche al bisabololo (uno dei componenti dell’olio essenziale derivato dai capolini freschi o essiccati di camomilla) e ai suoi derivati. Tale azione spasmolitica è simile addirittura a quella della papaverina. Il bisabololo e i suoi derivati si oppongono all’ulcerazione gastrica indotta da diverse sostanze o da stress.

3 – Antisettica e antifungina:

  • L’olio essenziale di camomilla ha proprietà antiinfettive. Questa sua azione è rivolta particolarmente contro Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Saccharomices cerevisiae, Penicillum claviforme. L’olio essenziale di camomilla può inoltre risultare utile nel trattamento dell’herpesvirus di tipo 1 e del poliovirus tipo 2. Nell’antichità la camomilla veniva applicata sulle ferite in modo da farle guarire più rapidamente ed evitare infezioni.

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4 – Sedative:

  • Abbiamo già parlato delle proprietà sedative dovute all’azione spasmolitica della camomilla. Ma non è tutto: studi recenti hanno dimostrato che alcuni flavonoidi contenuti nella camomilla potrebbero esplicare attività benzodiazepinica con effetti anticonvulsivanti, ansiolitici (a dosi più basse) e moderatamente ipnogeni, perché sarebbero in gradi di legarsi ai recettori delle benzodiazepine.

Quando può essere utile la camomilla?

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La camomilla viene tradizionalmente utilizzata per via orale, sotto forma di tisana o infuso di fiori secchi, nel trattamento sintomatico dei seguenti disturbi:

  • Insufficienza digestiva e mal di stomaco;
  • Malattie infiammatorie dello stomaco;
  • Come spasmolitico del tubo digerente e coliche nei bambini;
  • Ansia e nervosismo;
  • Sindrome premestruale.

Per uso topico, come impacchi, lavaggi, olio essenziale la camomilla è utile nel trattamento:

  • Dei reumatismi;
  • Delle infezioni della cute;
  • Infezioni della cavità bucale e problemi alle gengive;
  • Infezioni dell’orofaringe (gargarismi);
  • Punture d’insetto;
  • Scottature solari;
  • Emorroidi;
  • Bruciore e rossore agli occhi;
  • Infezioni vaginali e cistite (bagno con infusi di camomilla)
  • Herpes labiale.

Controindicazioni ed effetti collaterali:

In persone sensibili, la camomilla può provocare reazioni allergiche da fotosensibilizzazione a tipo dermatite da contatto nelle zone cutanee esposte alla luce solare.

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Esaltatori di sapidità – cosa sono, dove si trovano e quanto male fanno?

Esaltatori di sapidità – cosa sono, dove si trovano e quanto male fanno?

Siamo abituati tutti ormai a leggere le etichette dei prodotti alimentari prima di decidere se acquistarli o meno. Fra gli ingredienti di tanti prodotti (dadi da brodo, condimenti, alimenti in scatola, piatti preparati, snack, alimenti surgelati, patatine ecc.) troviamo spesso gli esaltatori di sapidità, a volte contrassegnati con dei numeri preceduti dalla sigla E. Ma cosa sono gli esaltatori di sapidità e a cosa servono?

Cosa sono gli esaltatori di sapidità?

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Gli esaltatori di sapidità sono additivi alimentari (sostanze impiegate nell’industria alimentare durante la preparazione, lo stoccaggio e la commercializzazione di prodotti destinati all’alimentazione) che hanno il ruolo di potenziare il sapore degli alimenti. I più noti sono i glutammati.

Tutti gli additivi alimentari sono catalogati e valutati dal Ministero della Salute, che aggiorna costantemente la normativa sull’utilizzo di essi.


Quello che le Etichette non Dicono
Guida per uscire sani dal supermercato

Quali sono gli esaltatori di sapidità consentiti?esaltatori-sapidità-approvati-pancialeggera

1 – GLUTAMMATI

  • E620 Acido glutammico
  • E621 Glutammato monosodico
  • E622 Glutammato monopotassico
  • E623 Diglutammato di calcio
  • E624 Glutammato monoammonico
  • E625 Diglutammato di magnesio
  • E626 Acido guanilico
  • E627 Guanilato di disodio – Guanilato di sodio
  • E628 Guanilato di dipotassio
  • E629 Guanilato di calcio

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I glutammati fanno parte della categoria degli additivi naturali.

Il glutammato viene addirittura prodotto naturalmente dal corpo umano. Questa sostanza è molto importante perché responsabile del metabolismo delle cellule cerebrali. Il nostro organismo la usa inoltre per la memoria, per la trasmissione del dolore, per la crescita corporea, la regolazione del peso corporeo e il controllo dell’appetito.

In natura i glutammati fanno parte delle proteine alimentari e sono presenti sotto forma di acido glutammico nel pollame, nel pesce, in alcuni ortaggi, legumi, funghi, formaggi e nei granchi.

2 – INOSINATI

– si trovano soprattutto nei cibi stagionati:

  • E630 Acido inosinico
  • E631 Inosinato di disodio
  • E632 Inosinato di dipotassio
  • E633 Inosinato di calcio
  • E634 Calcio 5′- ribonucleotidi
  • E635 Disodio 5′- ribonucleotidi
  • E636 Maltolo
  • E637 Etilmaltolo
  • E640 Glicina e Sale sodico della glicina 

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Gli esaltatori di sapidità più utilizzati sono E620 (acido glutammico) e E640 (glicina). Questi esaltatori riproducono il gusto della carne e si trovano nelle minestre, nelle salse o nei piatti pronti.

Lo sapevi che: Molto spesso le scritte quali aroma, condimento, estratto di lievito, pomodoro in polvere, concentrato di siero del latte ecc. possono indicare la presenza di esaltatori di sapidità (glutammati).

Ma quanto male fanno e quali sono gli effetti negativi del consumo eccessivo di esaltatori di sapidità?

Tutti gli esaltatori di sapidità contribuiscono ad aumentare il nostro senso di fame, ci inducono a mangiare di più. Gli esaltatori di sapidità stimolano l’appetito ed inibiscono il senso di sazietà, quindi serve prestare un’attenzione particolare ai prodotti alimentari da acquistare, se si desidera dimagrire.

GLUTAMMATI

  • “Sindrome da ristorante cinese” – un insieme di sintomi fastidiosi, come mal di testa, nausea, vomito, crampi addominali, diarrea ecc, provocati da alterazioni del sistema parasimpatico, dovute al consumo eccessivo di acido glutammico e glutammato monosodico, che inibiscono la soglia di eccitabilità dei neuroni. sindrome-ristorante-cinese-pancialeggera

Lo sapevi che: La sindrome da ristorante cinese è considerata da tanti un mito culinario. La sindrome ha questo nome perché nel 1968 il dottor Robert Kwok scrisse una lettera descrivendo di riscontrare “una strana sindrome ogniqualvolta mangio in un ristorante cinese, specialmente quelli che servono cibo della Cina del nord”.

  • Intolleranza alimentare con sintomi da intossicazione anche in seguito all’ingestione di piccole dosi.
  • Disturbi gastro-enterici (E622)
  • Effetti lassativi (E625)
  • Attacchi d’asma in persone sensibili (E623)
  • In modo particolare E624 è da escludere dalla dieta dei bambini, perché caratterizzato da una tossicità elevata.
  • Sudorazione eccessiva.

INOSINATI

  • Facilitano l’insorgere della gotta
  • In modo particolare E634 ed E635, che si trovano soprattutto nelle patatine fritte in busta, sono vietati in alcuni paesi, perché possono indurre iperattività e asma.esaltatori-sapidità-asma-pancialeggera
  • L’utilizzo di E636 ed E637 è vietato in Europa, perché non esistono ancora dati sufficienti sulla loro tossicità. Tuttavia si possono trovare negli alimenti tostati e vengono usati per potenziare l’aroma dei prodotti confezionati.
  • Anche E640 è leggermente tossico. Si trova soprattutto nei cibi contenenti saccarina.

Quali sono le alternative salutari?

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  • Cucinare con ingredienti freschi.
  • Utilizzare esaltatori di sapidità naturali per insaporire i piatti: spezie naturali, erbe aromatiche, aceto, aglio, cipolla, concentrato di pomodoro, pesto, salsa so soia, curry, curcuma ecc.
  • Oppure semplicemente limitare il consumo di prodotti precotti, alimenti in scatola ed altri prodotti contenenti esaltatori di sapidità.

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InfoPills: Leptina e Grelina – La Sazietà e La Fame

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La leptina e la grelina sono due ormoni indispensabili nel controllo del peso, perché hanno un ruolo fondamentale nei meccanismi molecolari che regolano l’appetito e il senso di sazietà.

Questi due ormoni sono complementari perché completamente differenti.

La leptina regola la sazietà, mentre la grelina determina l’appetito.

Se si vuole dimagrire e mantenere il peso forma è indispensabile conoscerli bene.

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Cos’è la Leptina?

La LEPTINA proviene dal greco λεπτός, leptòs, che significa “snello” ed è un ormone proteico che ha un ruolo importante nella regolazione dell’ingestione e della spesa calorica, compreso l’appetito ed il metabolismo.

La leptina è uno dei principali ormoni prodotti dal tessuto adiposo, essendo codificata dal gene Ob(Lep) (Ob di obeso, Lep di leptina). Questo ormone agisce nella regolazione del bilancio delle riserve energetiche e regola il senso di sazietà.

La Leptina circola nel sangue, arriva al cervello e segnala che le riserve energetiche del corpo sono sufficienti e che non serve più mangiare. Se manca il recettore della leptina (esiste una disfunzione genetica molto rara), si mangia molto e di tutto, anche ciò che non soddisfa il palato.

Cos’è la grelina?

La GRELINA (o ghrelina – ghre è la radice proto-indoeuropea della parola “crescere”) è l’ormone che stimola il senso dell’appetito. Detto anche l’ormone della fame, la grelina è prodotta dalle cellule P/D1 giacenti sul fondo dello stomaco umano, dalle cellule epsilon del pancreas, e dai neuroni in una zona precisa dell’ipotalamo.

I livelli di grelina aumentano prima dei pasti e decrementano circa un’ora dopo. Stimolando l’ipofisi anteriore, questo ormone stimola anche la secrezione dell’ormone della crescita.

I livelli di grelina aumentano in caso di stress cronico, una situazione che favorisce l’assunzione di cibi altamente calorici e ricchi di grassi (“comfort food”). Anche l’insonnia o i ritmi alterati di sonno determinano un aumento della grelina e una diminuzione della leptina, perché se si dorme poco, si mangia di più e più spesso. Inoltre, dormire poco fa aumentare lo stress: un circolo vizioso che produce un unico risultato – l’accumulo di grasso.

Cosa mangiare per dimagrire?

Esistono alimenti in grado di limitare la produzione di grelina e, viceversa, cibi che ne aumentano la produzione.

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Ad esempio, quando scegliamo degli alimenti solidi miscelati a liquidi (minestroni e zuppe), l’acqua ingerita non scivola via attraverso il piloro, ma rimane più tempo nello stomaco. Questo tipo di piatti permettono di avere una sazietà più prolungata e limitano la produzione di grelina.

Inoltre, i pasti proteici soprattutto accompagnati da fibre solubili, favoriscono la diminuzione dei livelli di grelina e dunque riducono la fame più a lungo.

Il consumo dello zucchero semplice, invece, andrebbe diminuito, perché viene gestito dal corpo in maniera tale da non far scattare una normale risposta insulinica, ma una risposta eccessiva e di breve durata e questo ha anche un effetto sulla grelina e sulla fame. L’insulina normalmente favorisce la produzione di leptina e scoraggia la produzione di grelina, per cui i segnali della fame diminuiscono, tuttavia nel caso di troppi zuccheri semplici ciò non avviene.

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Consigli di lettura:

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